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Il Duomo di Jesi (Cattedrale di San Settimio)

Il Duomo di Jesi (o Cattedrale di San Settimio) è la principale chiesa cattolica dedicata all’omonimo santo, primo vescovo e patrono della città. L’edificio si trova in Piazza Federico II, accanto al Museo Stupor Mundi che racconta la vita e l’opera dell’Imperatore di Svevia. L’edificio che si presenta oggi non è altro che l’eredità storico-architettonica di una serie di chiese e cattedrali erette e rimaneggiate nei secoli precedenti.

Durante l’Impero Romano infatti, in questo spazio sorgeva un tempio pagano affacciato sul Foro, mentre già nel 1119 un documento medievale certifica l’esistenza di una cattedrale dedicata al Gesù. Quasi cento anni dopo, si iniziò la costruzione di una nuova cattedrale in stile gotico a tre navate, mentre nella seconda metà del 1500 venne ampiamente rivista all’interno, trasformandola ad unica navata in puro stile rinascimentale. Fu in occasione di questi rifacimenti che venne ritrovata la salma del vescovo San Settimio, motivo per il quale si chiama oggi Cattedrale di San Settimio ed è chiamata comunemente dagli abitanti Duomo di Jesi.

Attualmente, la facciata del dell’edificio si presenta “a capanna”, abbellita da un paramento murario in mattoncini rossi e travertino ed è suddivisa in due fasce sovrapposte da un cornicione sorretto da quattro lesene corinzie. Nella fascia inferiore, l’ingresso centrale presenta dei battenti in bronzo ed un portico con timpano triangolare sorretto ai lati da due colonne corinzie. Su ciascun lato del portico, sono ubicate due nicchie che accolgono le statue di San Marcello I (a sinistra) e di San Settimio (a destra).

La parte superiore invece, presenta una finestra a serliana con due bassorilievi marmorei raffiguranti lo stemma di Papa Leone XIII (a sinistra) e del vescovo Rambaldo Magagnini (a destra). Quest’opera di restauro fu completata nel 1889 su progetto di Gaetano Morichini. A sinistra della cattedrale – in posizione quasi arretrata – si trova la torre campanaria, costruita a pianta quadrata in mattoni tra il 1782 e il 1784 dallo jesino Francesco Matellicani. Lo stile architettonico si rifà al campanile della basilica di Santa Casa di Loreto e presenta una slanciata cupoletta nella parte più alta.

L’interno del Duomo di Jesi presenta una pianta a croce latina, con unica navata ed affiancata da tre cappelle a pianta rettangolare più piccole per lato. È illuminata da finestroni rettangolari e presenta diversi dipinti come la tela raffigurante l’Annunciazione al centro della volta. In controfacciata, al di sopra della bussola, affiancata da due leoni di Giorgio da Como, si trova una lapide che ricorda i restauri settecenteschi. Le cappelle laterali – aperte nel ‘700 per volontà dei nobili jesini – sono illuminate da finestre a lunetta e delimitate da una balaustra marmorea. presentano diverse opere e manufatti di diverse epoche storiche. Da non perdere il fonte battesimale (sec. XV) al quale fu battezzato Giovanni Battista Pergolesi il 4 gennaio 1710.